Troppe Idee
Sindrome da troppe idee. C’è una cura?
Negli ultimi mesi sono stata assalita dalla sindrome delle troppe idee. Sarà il fatto di vivere in Inghilterra, dove tutto sembra così facile, sarà il fatto di avere un compagno che è un vulcano di idee, o sarà che quando apri la mente vedi opportunità che gli occhi non vedono, e le vedi ovunque.
Ogni giorno ho un’idea nuova. Un nuovo sito, un nuovo progetto, un nuovo startup. In Inghilterra aprire un’azienda richiede 5 minuti. Si fa online: si registra il nome, ci si registra all’ufficio delle tasse, e in poche ore hai la tua azienda autorizzata a fare business. Il primo anno quasi non si pagano tasse. Non si deve aprire partita IVA fino alle 75000 sterline di fatturato. Le idee possono diventare concrete in poche ore. Ecco da dove nasce la sindrome da troppe idee: dal fatto che questo paese ti rende facile assecondarle. Non è meraviglioso?
Idee, idee da tutte le parti. Benché sembri assurdo lamentarsi per le troppe idee (quasi come lamentarsi di avere troppi soldi) il rischio c’è ed è reale: farsi prendere dal vortice delle idee e non concentrarsi su nessuna.
Realizzare un progetto richiede anima e sangue. Riuscire a portare un progetto al successo è un’impresa ardua che richiede impegno e concentrazione. Non si può realizzare se la nostra mente si deve concentrare su 10 progetti diversi. Eppure a volte non se ne vorrebbe abbandonare nessuno, c’è quasi un moto d’affetto come se fossero amici nostri.
Nel mondo del business ci sono due modelli di aziende: quelle che fanno un prodotto e quelli che costruiscono un brand “ombrello” sotto il quale stanno tanti prodotti. Dropbox è un’azienda che fa una cosa sola, un solo software (ho trovato questo articolo che lo spiega bene). Virgin invece soffre secondo me della sindrome da troppe idee: musica, palestre, viaggi, banche, aerei…fanno un po’ di tutto. Il segreto è che Virgin è fatta di migliaia di persone, e ognuna si concentra su una cosa. Sarebbe impossibile se Richard Branson volesse fare tutto da solo. Ma questo è quello che facciamo noi (me inclusa) quando vogliamo portare avanti troppi progetti. E poi ci stupiamo che nessuno abbia successo e diciamo: erano cattive idee. No, spesso era poca concentrazione. O sindrome da troppe idee.