Cosa sto imparando col mio lavoro in Hootsuite

Sull’imprenditorialità, l’ingegno e il coraggio

Il mio lavoro è fantastico. Come social media coach parlo con le persone e le aiuto a migliorare il proprio business con i social media. Amo aiutare le persone, amo le imprese che lavorano in modo innovativo e amo i social. Quindi direi che ho fatto bingo.

Non è sempre stato così. C’è stato un tempo in cui il business non mi interessava, e i social nemmeno. Ho fatto un liceo linguistico, poi ho preso una laurea in antropologia e insomma, ero proprio in un altro mondo. Un mondo fatto di filosofia, pensieri e di cose eteree. Pensavo che il denaro fosse il male puro, che la tecnologia fosse pericolosa, che gli imprenditori fossero persone egoiste e attaccate ai soldi, e che il capitalismo fosse la causa della povertà di troppi paesi. Sono ancora convinta che il capitalismo nella sua versione più egoistica sia responsabile di tantissimi danni. Nel corso degli anni però ho aperto gli occhi su tante cose, e pur senza rinnegare i miei valori fondamentali ho capito che il denaro non è il male puro, che la tecnologia può essere nostra alleata e che la maggior parte delle imprese sono l’espressione dell’ingegnosità delle persone, non entità maligne che rovinano il mondo. Le piccole e medie imprese sono quelle che fanno avanzare un paese, che sperimentano nuove tecnologie e sono quelle che spesso incontrano le più grandi difficoltà.

In questi due mesi di lavoro con HootSuite ho parlato con tante imprese italiane medio-piccole, tanti liberi professionisti e freelancer che cercano di migliorare il mondo con le loro attività. Nel migliorare il mondo migliorano anche la loro vita poichè si pongono costantemente alla prova e crescono come esseri umani. Capisco cosa voglia dire vivere una vita di incertezza, di continua crescita personale ed evoluzione. Lo capisco perchè l’evoluzione personale è stato il principio che ha sempre guidato la mia vita. Ma non avevo mai applicato questo principio all’ambito professionale. E invece ora parlo con tante imprese che si sforzano di evolvere professionalmente, di accettare nuovi processi e nuovi strumenti come i social media. Sento che a molti costa fatica, lo percepisco nel loro tono e nelle domande. Credo sia normale, perchè il nostro paese ci condiziona ad aver paura del nuovo. Quindi abbiamo un fardello mentale con cui fare i conti prima di aprirci a cose nuove. Ma molti lo stanno facendo e provo molta stima per queste persone e aziende. Mi insegnano cosa sia l’imprenditorialità, l’ingegno e il coraggio.

Mi insegnano molto di più di quanto io non insegni loro, e a loro va il mio grazie più grande.

 

 

Guadagnare Online. Un tabù?

Vita da blogger e guadagno online.

Si lo ammetto, mi piace il termine blogger, mi piace il suono, come bolla, o ballare, bloggare. Bello anche lo stile di vita che esprime. Essere una blogger è fantastico, soprattutto quando essere blogger passa dall’essere un hobby a essere qualcosa di più serio. Sempre più persone vivono con il blogging, nel senso che è la loro primaria fonte di guadagno. Secondo me è bello anche scrivere per pura passione. Ma vi garantisco che diventa fantastico quando puoi fare tutte e due le cose: seguire la tua passione e guadagnare.

Trovo che spesso ci sia un’idea negativa di chi fa soldi online. Come che fosse un peccato mortale ricevere delle commissioni da link di affiliazione. Ma io dico: se compri un libro, lo paghi no? Se compri un abbonamento a Sky, lo paghi no? La fantastica TV italiana non la paghi, ma la pubblicità te la guardi, quindi qualcun’altro paga, no?

Noi blogger creiamo un sacco di contenuto di qualità, gratuito, spesso non mettiamo neanche la pubblicità sui nostri blog (su questo ad esempio non credo la metterò mai) e lo facciamo perchè ci piace scrivere e siamo appassionati di quello di cui scriviamo. Molto spesso siamo anche più esperti di alcuni consulenti che si fanno pagare, perchè noi blogger stiamo tutto il tempo online a studiare, mentre i consulenti che si ritengono esperti credono di non dover studiare più niente. In generale, siamo tutti felici di farlo. Ma non vedo niente di male nel finanziare il nostro blog in qualche modo. Negli Stati Uniti c’è un atteggiamento molto più tranquillo nei confronti dei blogger o di chi fa marketing online, anche se in realtà ci sono alcuni che ancora sparano molte critiche. Si sa che mantenere un sito costa e in qualche modo lo si deve finanziare. Ora, c’è chi per fare soldi online ti venderebbe anche suo fratello e chi invece lo fa in modo corretto. Suggerisce prodotti buoni, che ha provato, e che risolvono problemi reali o danno risposte in 2 secondi risparmiando ore di ricerche online. Uno dei personaggi più famosi che fa business online è Patt Flynn, che seguo e ammiro molto. Fa soldi online in vari modi, ma sempre in modo molto trasparente. Ti dice: “questo link è un link di affiliazione, se vuoi comprare il prodotto puoi anche andare direttamente sulla loro pagina ma se lo compri tramite questo link mi fai ricevere una commissione. Se lo farai, ti ringrazio in anticipo”. E tutti a dire: “ecco, i prodotti che mi suggerisce lo fanno guadagnare, per forza li suggerisce. Il suo parere non è obiettivo…”

C’è differenza. La RAI, quando ti spara la sua pubblicità, non sceglie solo i prodotti migliori. Pubblicizza la FIAT, poi la Mercedes, poi la Toyota, poi la Renault, poi la BMW e insomma hai capito. Non gli interessa quale di questi prodotti sia il migliore, gli interessa che ci guadagna.

Un blogger è diverso (quelli seri e corretti). Se un blogger è serio e corretto fa pubblicità solo a prodotti che usa e ha provato. Di solito ne evidenzia anche gli aspetti negativi, per essere ancora più trasparente. Ti dà il suo parere, ti spiega come usarli, crea dei video tutorial, insomma ti da un valore aggiunto che non avresti andando direttamente sul sito dell’azienda. Mi sembra giusto ricompensarli in qualche modo. Dalle mie parti si dice: non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca. Ovvero, non puoi avere un prodotto completamente gratuito senza pubblicità, e non puoi avere un prodotto senza pubblicità completamente gratuito. Se non vuoi pagare tu, ci deve essere qualcun’altro che paga, uno sponsor o un finanziatore. Ma i soldi da qualche parte devono arrivare. I soldi, per chi fa business, sono importanti. Solo in Italia continuiamo a pensare che i soldi siano il male puro. La mia visione da ex-antropologa è che per quanto nessuno più si dichiari cattolico, il cattolicesimo ci è entrato nelle vene e il detto biblico “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli” ci ha fatto fatto pensare che il denaro sia il diavolo. Non per niente, i paesi cattolici sono quelli con un’economia in rovina, mentre i paesi protestanti (Germania col luteranesimo, Inghilterra e Stati Uniti col calvinismo) hanno più rispetto di chi si dà da fare e si rende utile alla società creando business, imprese, lavoro e benessere per il paese.

Guadagnare online non è sbagliato, essere intraprendenti e imprenditori fa avanzare un paese e la sua economia. Tante aziende americane che oggi valgono milioni sono nate come blog. Mashable, Tech Crunch, Life Hacker…sono blog che si sono trasformati in aziende, e oggi creano lavoro, soldi e benessere.

Spero prima o poi anche anche l’Italia riesca a passare per questa benedetta cruna dell’ago.

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